Il vestito rosa by N. M. Kelby

Il vestito rosa by N. M. Kelby

autore:N. M. Kelby [Kelby, N. M.]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788820090869
Google: ZwGOAwAAQBAJ
editore: Sperling & Kupfer
pubblicato: 2014-05-12T22:00:00+00:00


Maggie Quinn e suo marito Mike potevano aver visto Patrick parcheggiare l’auto di fronte casa e alzare il tettuccio. Potevano averlo visto salire le scale con Kate, ma non uscire dal suo appartamento. Potevano aver sentito quando Patrick, preso dall’agitazione, aveva lasciato cadere nel corridoio le chiavi di Kate, e poi il rumore che aveva fatto quando era riuscito ad aprire la porta. Non importava. In quel momento il mondo intero sembrava addormentato, fatta eccezione per Patrick e Kate.

«Non accendere le luci», raccomandò Kate.

Prese la mano di Patrick e passò davanti al campione di Chanel, piegato con cura sul suo tavolo da lavoro, che ora prendeva polvere. Oltrepassò la cucina, zeppa delle scatole di Maggie, tutte quelle piccole bare, disposte in ordine alfabetico, riempite con le ombre della First Lady, e arrivò sulla soglia della camera. Il piccolo letto di Kate era sotto le finestre, il suo accappatoio sembrava una pozza sul pavimento.

La luna, adesso, era piuttosto indifferente. Al posto delle stelle, i lampioni assediavano le finestre. Spioni luminosi, rischiaravano la stanza nonostante le tende di pizzo che Kate aveva confezionato impiegandoci quasi l’intera estate.

Il suo cappotto.

Il suo cappello.

Una scarpa.

Poi l’altra.

Un’altra regola infranta, pensò Kate mentre si slacciava i bottoni del vestito e lo lasciava scivolare a terra. Patrick sfiorò con la mano la sua guancia, come per caso. I suoi occhi avevano quella tonalità di azzurro che i marinai temono, un azzurro così calmo che fa dimenticare il pericolo. Quel colore che invita all’incoscienza. Il suo bacio la fece arrossire, ancora una volta. E questo la spiazzò.

Sfilò prima una calza, poi l’altra.

Ogni bacio era una domanda sulla quale indugiavano, fino a quando finalmente Patrick le chiese: «Kate, sei sicura di volerlo fare?»

La risposta era no.

Non era affatto sicura. Ma anche lui lo sapeva. Prese l’accappatoio da terra e lo avvolse intorno a lei, come se non avesse fatto altro per tutta la vita. «Siediti», le disse, anche se la sua voce era un po’ incrinata. Le infilò un paio di spessi calzini in cotone che lei aveva lasciato sulla cassettiera.

«Hai bisogno di dormire un po’.»

«Mi dispiace.»

«Non c’è nulla di cui dispiacersi.» Sollevò le coperte e lei si infilò sotto. Era stanca, e se ne accorgeva solo ora. Patrick sembrò non ascoltarla mentre recitava la sua preghiera serale, ma quando terminò disse: «Amen». Anche lui aveva pregato.

«Devo andare», disse.

«No.»

Kate si spostò leggermente. Il letto era stretto e non c’era molto spazio.

«Possiamo stare così, abbracciati?» gli chiese.

«Sì, certo.»

Patrick si sdraiò sopra la coperta. Aveva paura persino di respirare.

Kate chiuse gli occhi. L’abbracciò come fosse il protagonista di una fiaba in cerca del suo lieto fine o di qualcosa che non finisse affatto. Le baciò le mani delicatamente, come se fossero fatte di porcellana e, non appena lei si addormentò sprofondando nei sogni, la lasciò. Fece pianissimo, per non svegliarla. Quando chiuse la porta alle sue spalle, si assicurò che la serratura scattasse.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.